13 luglio 2009: primo giorno del nuovo consiglio comunale a Firenze sotto la nuova amministrazione di Matteo Renzi.

Non c’ero (ovviamente) ma ho chiesto a Caterina Biti della mia lista se può mandarmi 2 righe raccontandomi le sue impressioni.

Il presidente del Consiglio, nessuna sorpresa, è Eugenio Giani che nel suo primo discorso cita il simbolo di Cosimo I de Medici: Festina Lente, e la tartaruga con la vela (che grazie al Museo dei Ragazzi conosco bene!).

L’aspettativa è forte, Matteo è sotto i riflettori.

Anche perchè dopo ATAF ha preso di mira la SAS (società di servizi alla strada) con l’evidente desiderio (uno dei 100 punti) di eliminare i vigilini, ovvero gli ausiliari del traffico.

Ovviamente c’è già chi domanda dove prenderà i soldi per le mancate multe.

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In attesa della definizione del Consiglio Comunale sono tutti molto agitati a Firenze. Renzi confermerà certi ruoli a persone note di Firenze? oppure oserà scegliendo nomi nuovi?

Ieri c’è stato il cambio della guardia: Domenici se n’è andato dicendo: “Avevo sconsigliato a Matteo Renzi di candidarsi, lui non mi ha dato retta e ha vinto… ” eh eh

E ora c’è il toto-assessori… Giani farà il presidente del Consiglio Comunale? E la Tea Albini? Nardella alla cultura?
E poi c’è LA questione ATAF, che oggi ha riparalizzato la città con il suo sciopero.

Comunque per la nomina dei consiglieri pare sarà il 13 luglio.

E dopo potremo partire a contare i famosi 100 giorni.

Forza e coraggio Matteo ti aspetta un bel lavoro!

Allora – come temevano – siamo finiti al ballottaggio: Renzi ha chiuso con il 47,57 mentre Galli con il 32%.

Ciò significa che fra 2 settimane si torna a votare.

Come preferenze le liste civiche hanno preso pochino. I fiorentini non hanno voluto osare il cambiamento o forse non ci hanno voluto credere.

E hanno preferito votare sul più conosciuto e rassicurante PD: i nomi noti della politica fiorentina hanno preso i loro bei voti (Giani 1666 voti, Tea Albini 770, Dario Nardella 911).

La lista Renzi è arrivata al 5,44% mentre la lista Facce Nuove neppure al 2% (piò o meno come la lista di Grillo).

Ciò significa che se al ballotaggio vince Renzi, il consiglio comunale sarà composto dalla maggioranza di consiglieri del PD, poi del PDL, poi 3 consiglieri di Spini, un paio della Lista Renzi e uno di Facce Nuove. Tutti gli altri (De Zordo, Bonafede, Razzanelli) sono fuori.

Ciò significa che seppure Matteo è intenzionato a non scendere a compromessi e ha un carattere forte, la governabilità di Firenze sarà molto difficile.

Ciò significa che Firenze non cambierà. O almeno non più di tanto.

Mi domando se tutti coloro che hanno votato Spini o altri candidati non perchè convinti (e in questo li rispetterei) ma solo “per dare una lezione al pretaccio” oppure “per non farlo stravincere” (!) non siano in realtà come il marito che per far dispetto alla moglie si taglia gli attributi.

Bah…

Per quanto riguarda me sono arrivata settima con 119 voti.
Purtroppo nella nostra lista ne passa soltanto uno: Caterina Biti (con 222 voti)

Qui trovate tutti i risultati>>

Sono soddisfatta, per essere la mia prima esperienza politica ho trovato il sostegno di 119 persone (delle quali neppure 1 parente). Non è poco. Grazie!

Dopo l’ultimo commento di Simonetta qui sul blog ho avuto la conferma che ancora in tanti non sanno come funziona la scheda elettorale, come si vota, quante sono le schede nel seggio (per cosa si vota il 6 e il 7 giugno?), quante liste civiche ci sono e come si esprime la preferenza per un candidato nella scheda elettorale.

Per tutte queste domande vediamo di fare un po’ di chiarezza. Vedo dalle statistiche che la pagina con il facsimile scheda elettorale delle elezioni di Firenze è una delle più lette, ci sarà un motivo…

Allora per chi vota a Firenze, ci sono 4 schede:

faccenuovepalazzovecchio– la scheda azzurra per il sindaco (dove si può esprimere 1 preferenza per 1 consigliere comunale) . Si vota per la lista (ad es. FACCE NUOVE A PALAZZO VECCHIO) e si può anche esprimere nel rigo accanto al simbolo, 1 sola preferenza, scrivendo per esteso almeno il cognome del candidato prescelto (ad esempio FARINELLI).

In questo modo il voto va automaticamente anche al candidato Sindaco della coalizione di cui fa parte la lista votata (RENZI). Se uno lo desidera, è ammesso il voto disgiunto (votare Galli e Farinelli).

– la scheda verde serve per l’elezione del Consiglio di Quartiere (1,2,3,4,5)

– la scheda gialla serve per l’elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale. Non c’è bisogno di scrivere le preferenze perchè si trovano già scritte nella scheda.

– la scheda rossa infine serve per l’elezione del Parlamento europeo, si possono esprimere fino a 3 preferenze.

facce nuoveLa lista di cui faccio parte io si chiama FACCE NUOVE A PALAZZO VECCHIO perchè vuole rompere con certe logiche partitiche di assegnamento dei posti e far partecipare attivamente alla vita politica di Firenze,  persone che siano completamente nuove. Ha come simbolo appunto la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio e uno dei punti di forza prevede che dopo 2 mandati nessuno possa essere rieletto.

La lista è civica e appoggia i 100 punti di Matteo Renzi.
Io sono la capolista e questo è il mio programma elettorale.

Ultima domanda: quando si vota per le europee 2009?
Per tutte queste elezioni (sindaco, europee, provincia) si vota in 2 giorni:

Sabato 6 giugno 2009 dalle ore 15 alle ore 22
Domenica 7 giugno 2009 dalle ore 7 alle ore 22

matteo renzi ed elena farinelliQuesta sera Matteo Renzi presenterà al Teatro della Pergola, ore 21, la sua idea di Firenze, ma soprattutto la bozza della legge speciale su Firenze.

L’incontro è aperto a tutti.

Ecco come promesso nel post precedente, altre impressioni sulla serata di ieri, dedicata ai giovani.

Il primo a parlare è stato Valdo Spini, la cui locandina riporta i complimenti niente meno che di Andreotti, e ha iniziato con una digressione su Firenze capitale. Degno di nota il voler portare a Firenze grandi mostre, un po’ meno il fatto che leggesse il discorso. Ho trovato infine poco adatto al tema giovani sia il linguaggio che alcuni riferimenti da politico di vecchia data, con tanto di chiusura in latino, ma sono opinioni più che soggettive.

Il secondo candidato sindaco è stato Bonafede, il giovane grillino che ha esordito attaccando la stampa, rea di non aver dato sufficiente visibilità alla lista Firenze a 5 stelle. Mi è piaciuto quando ha parlato della necessità di offrire luoghi di aggregazione per i giovani che non siano solo discoteche e locali e della necessità di investire sui nuovi settori economici che possano portare posti di lavoro.

Razzanelli ha parlato per terzo e come ci aspettavamo ha parlato di tramvia. Inizia il discorso ricordando quando da bambino andava con la nonna al mercato di San Lorenzo e auspica un ritorno a una Firenze migliore. Per farlo propone una lista civica senza partiti e sottolinea l’importanza del referendum contro la tramvia. Afferma anche la criticità di insegnare educazione civica e si dimostra sensibile al tema della sicurezza: parla del problema delle ragazze che da sole non possono più uscire la sera. Conclude sostenendo l’importanza di abolire la ZTL notturna.

Marco Carraresi è il quarto candidato sindaco a parlare di giovani, ma lo fa dichiarando la sua estraneità “preferirei non parlare di giovani, ma di anziani”, anche perchè emerge che il numero dei giovani sotto i 20 anni a Firenze sia esattamente la metà degli over 65 anni. Sottolinea il dato di una città come Firenze che ha visto in 25 anni calare la sua popolazione di 100.000 residenti, ad esclusione degli extracomunitari.

Giovanni Galli parla per quinto e lo fa proponendo un concorso per i writer imbrattamuri del centro, e offrendo loro un muro per potersi scatenare ed esprimere.
Parla poi di famiglia tradizionale da sostenere, di lavoro (ma non tutti i ragazzi devono studiare), e di formazione.

Infine, per ultimo, parla Matteo Renzi che rifiuta la logica del giovanilismo, ovvero dell’inquadramento nel bene e nel male dei “gggiovani” con unico parametro il requisito anagrafico. Matteo parla di giovani che soffrono di solitudine, di poco inserimento nella società, di un desiderio di allontanamento dalla città (da una ricerca della provincia di Firenze metà degli studenti delle scuole superiori vorrebbe vivere altrove. Di questi il 20% vorrebbe vivere a Torino!).

Parla della necessità di incentivare le occasioni di partecipazione (come la lista Facce Nuove), di meritocrazia, di coinvolgimento dei talenti.
Parla anche di cultura: investire sulla cultura contemporanea, rivendicare spazi di bellezza per tutti, vedere la cultura anche come produzione e non soltanto come usufrutto. E di recupero: degli spazi abbandonati, dell’Arno, delle Cascine.

Dopo gli interventi sono arrivate le domande. Se riesco ne riporto qualcuna nel prossimo post.