incontro matteo renzi circolo arci piazza dei ciompiIeri sera sono stata all’incontro di Matteo con i Renziscettici, all’ARCI di Piazza dei Ciompi. Dei tanti argomenti che sono stati trattati durante la serata (tramvia, ataf, integrazione…) uno in particolare ha scaldato gli animi. La questione della ZTL. I molti partecipanti alla serata, per lo più residenti, hanno chiesto a Matteo delucidazioni sulle 2 Ztl: diurna e notturna. Molti sarebbero per una chiusura totale del centro storico.

La sua visione è molto vicina alla mia.
Se sulla ZTL diurna bisogna essere severi ed evitare la situazione attuale a colabrodo, dove in teoria non dovrebbe passare nessuno, e in pratica passa chiunque paghi (basta andare in un parcheggio convenzionato e annullano le targhe, altro che Road Pricing inglese, chi ha i soldi a Firenze entra sempre!) oltre ad esserci molti irregolari (15.412 permessi di invalidità?); al contrario sulla ZTL notturna sono anche io convinta che non sia la soluzione alla vivibilità del centro.

Firenze ztl notturna estivaMolti si lamentano della confusione: ma spesso i cori delle americanine euforiche o i bonghi di Santo Spirito poco hanno a che fare con le auto. Qualcuno si lamenta dei tavolini nelle piazze, ma eliminare del tutto la vita sociale porta solo a un’occupazione abusiva del territorio e non a una sicura e tranquilla fruizione. Non credo che le piazze deserte spingano le famiglie a far giocare i bambini o gli anziani a frescheggiare sulle panchine.

Premesso che dovrebbero essere sanzionati i comportamenti scorretti tipo urinare su un palazzo o fare rumori molesti, con la stessa solerzia con quale attualmente vengono multate le auto in divieto di sosta, ritengo anch’io che la qualità di Firenze e dei suoi cittadini derivi da una maggiore fruizione del centro da parte dei fiorentini.

Una fruzione sana, culturale, con eventi di qualità. Il passeggio dopocena per mangiare un gelato, l’inaugurazione di una mostra, la presentazione di un libro, l’apertura di un museo o di una chiesa, un concerto di musica classica sono tutti eventi che possono richiamare sia i fiorentini che i turisti. E dare un presidio naturale agli spazi della città.

Se 25 anni fa aveva senso contrapporre le logiche e le richieste dei commercianti rispetto a quelle dei residenti, oggi questo non ha più senso. Perchè dalla vita (economica) di uno dipende la vivibilità dell’altro. Se gli esercizi commerciali, magari quelli tipici, fuggono dal centro storico, anche i residenti avranno difficoltà a trovare dove fare la spesa, dove reperire i beni primari. E si troveranno immersi in un contesto commerciale internazionale. Niente di male sull’arricchimento culturale, ma non se avviene a discapito dell’autenticità di Firenze. Mi piace avere Zara e il kebab, ma vorrei continuare ad avere i Fratellini e la passamaneria fiorentina.

Detto questo ben vengano le politiche volte a ridurre le auto a giro, non con azioni punitive, ma con strategie che spingano a trovare più comodo e sicuro il mezzo pubblico. Ben vengano le idee per recuperare parcheggi (prendendoli ai supermercati di notte per esempio). Ben venga il potenziamento delle piste ciclabili e gli incentivi per mezzi ecologici e car sharing. Ben vengano infine luoghi di socializzazione sullo stile della Libreria La Citè capaci di attirare persone che amano leggere 1 libro e bersi 1 bicchiere di vino, come alternativa ai locali “all you can drink”…

Una cosa è certa: se vogliamo che si arresti il fenomeno di fuga da Firenze (abbiamo perso 110.000 residenti) dobbiamo uscire dalla vecchia logica che vede residenti contrapposti ai commercianti e pensare che la scommessa riguarda tutti.

Infine concordo con Matteo quando dice che il degrado si combatte più con la pulizia che non con la polizia.