Qui a Firenze ci piace creare clamore anche quando non ce n’è bisogno… soprattutto quando si parla di statue che non piacciono (ricordate il casino per le statue cinesi?).
Che l’arte contemporanea crei sempre discussioni e prese di posizioni estreme è normale…
Che l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli fosse stato chiamato a Firenze per dare un bello scossone si sapeva… ma nessuno si aspettava il clamore scoppiato per via della statua di Wyatt.
La cosa ha pure creato un delicato problema di posizione a Matteo (che non invidio per nulla in questo momento). Mi auguro solo che la cosa non venga strumentalizzata troppo per fare affermazioni falsate (ad esempio che la giunta è spaccata..) o che faccia passare in secondo piano la bellissima iniziativa di sabato prossimo (ne parlero’ fra poco).
Io – mentre aspetto di capire che cosa dirà il sindaco in merito – una cosa la farò: andro’ a vedere la statua incriminata!
Ahi ahi…
qui trovate l’articolo di Repubblica
17/09/2009 at 10:20
Ciao Elena!
la questione non è il diritto di critica, ma come si esercita questo diritto. E se uno dicesse qualcosa tipo <>, come reagirebbe il nostro assessore?
Va bene che è giovane, bravissimo e bellissimo ma forse un po’ di umiltà non guasterebbe nel suo fanta-ultra curriculum. O no?
Oppure Da Empoli è il nuovo Oracolo che Firenze deve stare ad ascoltare rapita e commossa? Mah,la sua nomina mi aveva lasciato a dir poco perplesso…e i suoi primi atti hanno confermato in toto la mia perplessità.
Ciao!
Federico